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Ingredienti per 6 persone
- 500g di riso Vialone nano o Carnaroli
- 3 bicchieri di Syrah
- 1 lt di brodo vegetale
- 1 cipolla
- 1 cespo grande o 2 medi di radicchio Trevigiano (quello a foglia lunga)
- 1o0g di brie
- 100g di noci tostate
- burro
- pepe nero macinato fresco
- sale q.b.
Preparazione
Tenere qualche foglia di radicchio intera per la guarnizione ed il resto tagliarlo finemente.
Tritare la cipolla finemente, farla appassire con un tocchetto di burro aggiungere metà radicchio tagliato farlo andare un paio di minuti poi aggiungere il riso e tostarlo a fuoco vivo, poi aggiungere un mestolo di brodo e mescolate.
Versare il Syrah in un pentolino e farlo ridurre della metà. Versare gradatamente il brodo nel riso mescolando.
Quasi arrivato a cottura unire i resto del radicchio sempre tagliato fino e versare il vino ridotto, mescolare con cura e spegnere il fuoco ed immediatamente aggiungere il Brie a tocchetti privato della parte dura e mantecare bene.
Aggiustare di sale, di pepe coprite la superficie di parmigiano reggiano (meno un’abbondante manciata che metterete da parte), mettete al centro un pezzo di burro e senza mescolare incoperchiate e lasciate nella pentola per un minuto.
Dopodiché scoperchiate, girate velocemente, versate nel piatto di portata, spolverate la superficie con il parmigiano messo da parte e quindi servite.
riso Carnaroli o Vialone Nano (2 pugni a testa + “1 per la pentola”)
radicchio (1 medio ogni 6 persone)
fontina (1 etto ogni 6 persone)
burro
cipolla
brodo o dado bio o dado homemade
sale
vino bianco
parmigiano
pepe nero al mulinello
Procedere come per tutti i risotti (se qualcuno non lo ha mai fatto inserirò il procedimento dettagliato ma ora non posso perche come sempre devo scappare).
E’ passato un giorno ma non mi sono dimenticata…
Procedimento.
Intanto la pentola: ho visto fare dei risotti buonissimi anche in padella quindi io dico solo come mi ha insegnato mio padre – campione imbattuto di risotti:
pentola con i bordi alti (circa 15cm)… qui si può aprire un dibattito sul suo materiale: antierente, aderente, acciaio, ferro, coccio, porcellana, rame… Devo dire che in tanti anni la mia famiglia ha fatto risotti piupiupiupiucché degni senza badare al tipo di materiale – i puristi dissentiranno ma è così.
Dunque dicevamo:
Poi sul fuoco più piccolo una pentolina più piccola con il brodo – altro dibattito: di carne o di verdura? Vero o di dado? Se vero… Vegetale o di carne? E se di carne, di che tipo di carne? Manzo? Pollo? Maiale? Con un pezzo di cartilagine?
Arghhh!
Basta.
Il buon senso comanda: quello che c’è si usa, quello che si usa sarà perfetto per il vostro risotto:
se non c’è il brodo di carne si userà quello fatto con il dado biologico oppure quello con il dado fatto in casa e se non ci fosse neanche questo…
Ma due spaghetti???
Voi siete pronti:
grembiule, cappello da cuoco – troppo pretenzioso, vi vedranno i vostri invitati, poi qualcuno pensa “E questo? Che s’è messo in testa”. C’ha ragione.
Insomma mettetevi qualcosa in testa, la cucina lo richiede!
Cucchiaio di legno nella mano destra.
Bicchiere di vino bianco freddo nell’altra (se siete astemi è un bel problema).
E via.
Si comincia:
Tagliare a dadini la cipolla e metterla a soffriggere su fuoco medio in olio e burro (la cipolla NON deve diventare marrone altrimenti tutto il risotto è compromesso. Se succede vi conviene – siete solo all’inizio – fare tutto da capo in una pentola PULITA – le tracce di cipolla bruciata sono tremende, si sentono e non sono un “buon sentire”.
Una volta bionda la cipolla unire il riso e farlo tostare a fuoco medio/alto (mi raccomando muovetelo in continuazione… non fatelo attaccare) dopo un paio di minuti quando è ben unto versate un bicchiere di vino bianco.
Dopodichè girato il riso ed evaporato il vino, versate un paio di mestoli di brodo caldo girando ancora e farlo assorbire.
Altri due mestoli di brodo.
Girare-girare-girare.
Far assorbire.
Ora mettere metà del radicchio tagliato finemente e girare-girare-girare.
Ancora brodo.
Girare-girare-girare.
Far assorbire.
Brodo.
Girare-girare-girare.
Far assorbire.
Ora dovrebbe essere molto “al dente”: unire l’altra metà del radicchio, girare-girare-girare.
Unire ancora un paio di mestoli di brodo.
Girare-girare-girare.
Far assorbire.
Assaggiare.
Se la cottura è al dente spegnere.
Mettere la fontina che avrete fatto a dadini.
Girare.
Regolare di sale considerando che ci andrà ancora il parmigiano.
Macinata abbondante di pepe nero.
Girare.
Ora mettete una noce di burro al centro.
NON girare.
Spolverata abbondante di parmigiano.
NON girare.
Chiudete con un coperchio e lasciate lì per un minuto prima di portare in tavola.
Una volta a tavola togliete il coperchio, girate e servite.
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