Muffin vs cupcake.

Uno rude, l’altra sciantosa.
Uno sincero, l’altra tutta apparenza, burro e zucchero.
Con uno si fa colazione, con l’altra si chiacchera, si spettegola, si prende un tè con le amiche…
Sono certamente della stessa famiglia ma in realtà è come se fossero “gemelli diversi”.
Sono molte le differenze: uno deve dare forza ed energia, l’altra deve pesare poco, sparire dai nostri occhi nella nostra bocca dopo averci preso all’amo con tutti i suoi colori, i riccioli di glassa, i cuoricini innocenti qua e la…
Via!
Sicuramente dopo tutto quello sforzo in piscina, dopo l’aerobica, la posturale, il pilates mi meritio uno peccatuccio. Ma con poche calorie.
Ma non sono carine?
Quanto peserà una?
Quante calorie avranno?
Forse lasciando da parte la glassa?
Cioè, no, assaggiandone pocapoca?
Si!
Me lo posso permettere!
Domani a pranzo mangio solo una barretta!
Vabbè…
Niente da fare…
Missione impossibile!
Comunque ora anche qui in Italia è diventato il loro momento.
Non c’è rivista di cucina e non, blog di dolci, trasmissione televisiva del Gambero Rosso… che non ne parli!
Sono dappertutto.
Sono sulla e nella bocca di tutti.
Ma diciamoci la veritá…
W I MUFFIN
Loro sono sicuramente e storicamente squisiti:
una bellissima e buonissima invenzione (affatto giovane, infatti vengono inventati in Inghilterra nel periodo pre-vittoriano e venivano fatti dalla servitù dei nobili per consumare gli avanzi di pane ed altre bontà del giorno prima).
Nel XX secolo vengono importati in America dove cambieranno forma e metodo di cottura – i muffin inglesi originariamente erano infatti delle focaccine con il lievito di birra al posto del lievito chimico e cotte alla griglia.
Hanno un modo particolare per essere preparati a regola d’arte: una ciotola per gli ingredienti solidi e una per gli ingredienti liquidi. Poi si uniscono le due, si mescola (girando delicatamente solo 15 volte altrimenti si “sveglia” il glutine e se si sveglia quello poi chi lo sente, sono cavoli amari. I muffin vengono gommosi e duri!
Ma i CUPCAKE…
I cupcake nascono in America: sono delle piccole torte che chiamano così perché originariamente venivano cotti in tazze, o come scrivono altri perché tutte le misure americane sono in “cup” – comunque i “cupcake” sono solo semplicissime tortine con il vestito della festa.
Devono la loro popolaritá dell’ultimo periodo al fatto che sono state protagoniste in una scena del telefilm “Sex and the City” ambientato a New York e da allora sono diventate famose anche qui in Italia.
Ma in realtá non sono null’altro che tortine… minitorte decorate con “glassa al burro” fatta con una tale quantità di burro pari solo a quella usata da un’intera famiglia altoatesina di sei anime in un inverno molto freddo con caldaia in blocco e legna bagnata.
Come se non bastasse per rendere più appetibile questa glassa, la colorano con colori sgargianti usando tanti coloranti – “naturali” dicono! – da fare invidia solo ad una fabbrica di giocattoli cinesi.
Queste sono le cupcake.
Per carità, buonissime…
Ma dopo il prmo avido morso, si comincia a sentire l’odore di muffetta della moquette della palestra, il brusio sordo del tapis roulant, tutto illuminato da una fredda luce al neon e poi… tanta fatica addosso… mentre passa la 20enne tutta tonica e magrissima… troooppo magra, che orrore, poverina… si però: BEATAAA!!!
Un altro morso e domani quello è il mio destino.
Vabbè, il secondo morso conviene darlo a una carota!
Ma gli americani sono geni del packaging, del naming, del soling…
Allora:
Wow,
Yeah,
Slurp,
Ok!
E il nostro buonissimo Ciambellone?
Scordatevelo!
Daniela Spada
CHOCOCHIP MUFFIN di Nigella Lawson
Ingredienti (circa 12 muffin):
250g di farina
1 bustina di lievito per dolci
120g di zucchero
2 cucchiai di cacao amaro
60g di gocce di cioccolato
250ml di latte
60ml di olio di semi
1 uovo
vaniglia
PREPARAZIONE
Si formano due composti, mettendo in una ciotola tutti gli ingredienti solidi (farina, lievito, zucchero, cacao e vaniglia) e in un’altra quelli liquidi (uovo, latte, olio),
Si uniscono i due composti e dopo aver mescolate con un cucchiaio si uniscono le gocce di cioccolato (mettendone un poco da parte per la fine).
Si mescola ancora sommariamente e con un dosatore da gelato (quelli a molla/pinza) si riempiono per metà gli apposti pirottini messi nella teglia da muffin. Mettere su ognuno 4/5 gocce e infornare a 180° per 15 minuti (dipende sempre dal forno).
PIÑACOLADA CUPCAKE di Cucina Amore Mio
Ingredienti:
300g di farina 0
70ml di latte di cocco
100ml di succo d’ananas
150g di zucchero di canna
1 uovo
80g di burro morbido
½ bustina lievito per dolci
zeste di un lime biologico (buccia grattata)
1 pizzico di sale
Per il frosting:
200g di ricotta
50cc di latte di cocco
10cc di Rum
100g di zucchero a velo
Per la decorarazione:
1 fetta d’ananas
fettine e zeste di lime
foglie di menta
PREPARAZIONE
Accendete il forno a 180°.
In un pentolino fate bollire il latte di cocco con il succo d’ananas e le zeste del lime, quando raggiunge il bollore, spengere il fuoco e lasciare in infusione per circa 30 minuti (non vi preoccupate se si separa cagliandosi).
Mescolate tutti gli ingredienti con un frullatore ad immersione: il composto latte/succo/zeste con il burro che avrà aiutato il raffreddamento/scioglimento, la farina e il lievito mescolati con un cucchiaio con lo zucchero e il pizzico di sale e infine l’uovo.
Preparare i pirottini di carta nello stampi da muffin, aggiungendo ¾ del composto (aiutandosi con un cucchiaio “a molla” da gelato).
Infornate a 180° per 25 minuti circa.
Una volta cotti, fateli freddare sempre nei pirottini sulla griglia del forno rivoltata che dovrebbe rimanere staccata dal piano lasciando cicolare aria.
DECORAZIONE
Mettete in un contenitore tutti gli ingredienti del frosting e con il frullatore ad immersione rendere omogeneo e mettevo a raffreddare in frigorifero per almeno 20 minuti.
Ora mettete questo composto in un sac-a-poche con bocchetta a stella e decorate ogni cupcake.
Decorate ancora con le zeste del lime e con 1 pezzettino di lime o di ananas ed una foglia di menta.
Per rendere i cupcake più belli potrete raddoppiare i pirottini che si saranno macchiati per la cottura.