Se non è zuppa è pan bagnà!
Detto ormai entrato nel nostro linguaggio che in altre parole vuole dire: “è inutile che la chiamiate in maniera diversa tanto sempre la solita sbobba è”.
Il tutto detto con un tono risentito, negativo oserei quasi dire “maleducato”…
E che modi!
Io però vorrei spezzare almeno 3 lance in favore delle zuppe, del pane bagnato e di tutta la cultura gastronomica della tradizione popolare e contadina.
Prima lancia.
Intanto molte zuppe povere della tradizione possono essere:
– vegetariane (vedi Ribollita, Acquacotta, Minestrone di verdura Laziale),
– alcune vegane, vedi Fave e cicoria, Crema bianca di cipolle, Macco,
– altri ancora macrobiotici,
– alcuni altri addirittura crudisti (panzanella, frise, bruschetta…).
Seconda.
Le zuppe sono fantastiche, calde ed alcune sono semplicissime da fare.
La terza lancia.
Le zuppe sono sane: un concentrato di verdure con cereali o senza, con proteine animali o senza.
La ricetta qui di seguito viene dalla proprietaria di un maso in Alta Badia, una simpaticissima anziana signora con gli occhi cerulei che ci ha donato questa ricetta appuntandola con la sua scrittura incerta – e poco leggibile – sul foglio di un’agenda di allora.
Era il 1988 e da allora noi nella nostra famiglia la zuppa di goulash la facciamo sempre così.
Goulash suppe
- 800 g di carne manzo
- 20 g di burro
- 20 olio e.v.o.
- 2 porri grandi
- 4 carote
- 2 cucchiai di paprica dolce
- 1 dl di salsa di pomodoro
- 1 dl di vino rosso
- alloro
- maggiorana
- timo
- 3 patate medie
- sale
A fuoco basso fare un soffritto con i porri (usare anche 10cm di parte verde), le carote il burro e l’olio – partenza da freddo – fino a che i porri non siano trasparenti.
Versare la carne fatta a cubetti piccoli (circa tre centimetri per lato), farla sigillare da tutti i lati, salare, unire la paprica e le erbe aromatiche.
Sfiammare con il vino rosso, far andare due minuti circa a fuoco vivo, unire la passata di pomodoro e mezzo litro d’acqua, girare e coprire, abbassare il fuoco e far cuocere per un’ora abbondante.
Controllare ogni tanto la cottura e se la zuppa fosse poco liquida aggiungere ancora dell’acqua calda.
Se si è deciso di usare le patate, sbucciarle, tagliarle a spicchi e ogni spicchio a metà; lessarle in una pentola separata cuocendole al dente e unirle alla zuppa.
Passato un quarto d’ora, assaggiare e se la carne è tenera, ricoprire e spegnere il fuoco.
Lasciare coperto per cinque minuti e servire.
Grazie Ada!
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